Una
semplice torre di avvistamento, costruita, si pensa, intorno all'anno
Mille a 1460 metri di quota. In un luogo di grande importanza
strategica, da dove era possibile sorvegliare un ampio territorio e,
in seguito, controllare una delle principali vie di transumanza verso
la Puglia: il tratturo Magno.
I
più antichi documenti citanti la rocca e il suo abitato risalgono
però al XIV secolo, solo un po' più recenti rispetto a quelli che per
primi evocavano l'abitato di Castel del Monte. Per questo si pensa
che i due insediamenti abbiano la stessa origine: l'abbandono o
almeno lo spopolamento, dell'abitato di Marcianisci o piuttosto di un
insediamento successivo già meglio protetto dalle incursioni
barbariche, situato nella piana sottostante di San Marco.
Attorno
al primo torrione a pianta quadrata si costruirono successivamente
quattro altre torri cilindriche, più piccole e collegate da mura con
merlatura ghibellina a coda di rondine.
Ma la Rocca non divenne mai
un vero castello, restando di dimensioni piuttosto limitate anche
quando divenne proprietà di potenti famiglie, i Piccolomini prima, i
Medici poi. Si edificò invece, sul crinale sottostante, un borgo
fortificato, strettamente connesso al torrione. Una piccola chiesa a pianta ottagonale, risalente al XVI secolo si trova un po' isolata dal borgo e dalla fortificazione e completa il sito.
Santa Maria della Pietà |
Calascio con più in alto il borgo di Rocca Calascio e la Rocca |
Quella
che per molti abruzzesi è “la Rocca” per antonomasia, è
certamente uno dei monumenti più sorprendenti e affascinanti della
regione. Scenografia austera e incontaminata, ideale per molti film
girati quassù, sagoma inconfondibile par manifesti turistici ma
anche per un francobollo da cinquanta, ormai preistoriche, lire.
Non
è la costruzione in sé ad attirare l'attenzione. O meglio, la torre
attira sì il viaggiatore che, magari percorrendo una delle strade
dell'ampia valle sottostante, si propone una visita per vedere da
vicino quell'intrigante montagna coronata. In realtà però molte
sono le roccaforti e i castelli ben più complessi e interessanti di
quella semplice e modesta struttura quadrangolare. Nessuno però si
trova in un sito così straordinario e singolare. Quasi un rifugio
alpino; una costruzione umana integrata alla montagna e che ne rileva
la cresta in un ultima parete rocciosa. Le principali montagne della
regione circondano e fanno da sfondo ad un panorama straordinario: Il
Gran Sasso, il Velino, il Sirente, i monti Marsicani, la Maiella.
Ogni ora del giorno e ogni momento dell'anno propongono uno
spettacolo unico e ammaliante. La Rocca davanti al monte Velino |
L'aurora colora la Rocca e la cresta del monte Sirente |
Sullo sfondo, davanti ai ruderi dell'abitato della Rocca, Forca di Penne, valico del Tratturo Magno, a destra le pendici della Maiella |
Bel reportage per una bella rocca e un bellissimo paesaggio.
RispondiEliminaQuando da piccoletto vidi Ladyhawke, credevo che quelle mura fiabesche fossero invenzione o ruderi di chissà quale landa sperduta del mondo, scoprire che si trattava di Rocca Calascio in Abruzzo mi lasciò felicemente esterrefatto.
A presto.
Grazie per il commento,
RispondiEliminain effetti è un posto sorprendente, fuori dal tempo.
le ho viste delle foto invernali, un sogno...consigli dunque l'inverno ? ci sono sentieri segnalati ? devo assolutamente venirci.. a piedi però. perciò chiedo.. magari gli amici trekkers qui di roma organizzano..anche tu sei un camminatore ?
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