lunedì 5 giugno 2017

Normandia, Calvados

Ancora in Normandia, questa volta nel Calvados.

Terra ricca di Storia. I Vichinghi (gli uomini del nord che dettero il nome alla regione) arrivarono qui per la prima volta nell'841 e risalirono la Senna con i loro drakkar.

Da qui ripartirono i loro eredi, guidati da Guglielmo il bastardo, nel 1066 per conquistare l'Inghilterra. Guglelmo divenne re – e poté cambiare l'epiteto in conquistatore – dopo una sorprendente epopea culminata nella battaglia di Hastings.

Da qui partirono Umfredo e il suo fratellastro Roberto il Guiscardo per conquistare il sud dell'Italia.

Normandia, una regione dai molti volti.

Partiamo dalla costa. Si alternano alte scogliere e larghissime spiagge. Le vestigia del Vallo costruito dall'esercito tedesco e i nomi delle spiagge: Utah, Omaha, Sword, Juno e Gold ricordano lo sbarco del 6 giugno 1944 e la cruenta battaglia che seguì.

Ad Arromanches, un paesino di 600 abitanti, i turisti curiosano attorno alle casematte, abbandonate al loro destino tra mare e terra. Un museo -quasi ogni borgo ha il suo- raccoglie i cimeli dell'epoca e i negozi vendono souvenir ai numerosi turisti inglesi.

Una giostra con cavalli di legno diverte i più piccoli e sparge attorno ad essa melodie d'altri tempi.

Nei giardinetti comunali un cannone tedesco attira la curiosità di bambini e adulti che gli girano attorno con aria affascinata leccando un gelato à l'italienne.

Non lontano da Arromanches, seguendo la costa verso ovest, Longues sur mer conserva anch'essa una batteria tedesca, ancora puntata verso il mare.
Più interessante è però la falesia di Marigny, spettacolare dirupo di sessanta metri. Il sole al tramonto accentua i toni caldi delle rocce mentre in basso la spiaggia merita il nome che le è stato dato di Caos.


Pietre di tutte le dimensioni, più o meno levigate dalle onde; contrasti di colore tra il blu dell'acqua, il verde delle alghe, il rosso delle rocce ferrose e il nero dell'ardesia.

Paesaggio in continuo movimento; negli inverni più rudi le mareggiate
si aggrappano alla parete e la pioggia si infiltra staccandone ampie porzioni. Nel 1981 mille metri di roccia, su un'altezza di trenta metri sono precipitati sulla spiaggia sottostante.
Oggi il
Caos e frequentato da pescatori a piedi che raccolgono nei loro secchi i frutti di mare lasciati allo scoperto dalla bassa marea. Ma il luogo non è di facile accesso, bisogna scendere una stretta stradina a tornanti, e resta così poco frequentato.

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