La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



lunedì 18 luglio 2011

Poggio Filippo

Sulla strada tra Tagliacozzo e Scurcola Marsicana, poco prima dell'indicazione, a destra, per Villa San Sebastiano, sulla sinistra un cartello annuncia l'agriturismo Casale le Crete. Un posto molto accogliente: il proprietario, cultore e conoscitore del Camminare lento*, propone percorsi di trekking attorno al Velino in compagnia dei suoi intelligenti asinelli.
Poggio Filippo sul colle
La strada sterrata, che si trasforma poi in mulattiera, aggira l'agriturismo sulla destra e si dirige, a tratti in salita, verso i contrafforti del monte San Nicola.

È un bel paesaggio tipico della campagna abruzzese. Rude e pietroso; gli abitanti hanno sfruttato tutti i poveri campi, ripuliti per quanto possibile dalla pietraglia, per seminarli a grano, orzo o patate.
Gli ulivi sono la vera ricchezza del posto. L'olio è forte e saporito.
Sorbo
Allungato sulle pendici del monte San Nicola, si incontra il minuscolo paesino di Sorbo (65 residenti dicono i dati ufficiali) una delle tante frazioni di Tagliacozzo. E in effetti non c'è molta animazione nel borgo. Solo il rumore di una motosega e il belato di una pecora rompono il silenzio.
Sorbo e, in alto, Poggio Filippo
Si attraversa Sorbo dirigendosi a sinistra, verso il cimitero (nelle direzione opposta è Scurcola Marsicana).
Usciti dal paese la mulattiera si inerpica sulle pendici del monte. Il paesaggio si fa più arido, brullo e polveroso. Un po' di vento fa frusciare le erbe secche bruciate dal sole.
Poggio Filippo è sul suo colle verso ovest. La passeggiata lo aggira, attraversando un'ampia valletta, fino a sfiorare una bella pineta. Si arriva a Poggio da nord, passando accanto al cimitero.
A più di mille metri d'altezza il paese è in una bella posizione, domina la valle sottostante mentre il Velino fa da sfondo al panorama. 
Anch'esso distutto del terremoto del 1915, Poggio Filippo ha l'aria di un banale paesone, dall'architettura eteroclita e, diciamolo pure, abbastanza sgraziata.
Scendendo dal borgo poi, si incontra un vero e proprio deposito di elettrodomestici abbandonati: lavatrici, frigoriferi, televisori, scaldabagni, senza parlare dei divani, letti, materassi...
Poi, fortunatamente, la via del ritorno si fa più piacevole, trasformandosi in sentiero ombroso. 

*Luca Gianotti ha pubblicato recentemente "L'arte del camminare", con prefazione dello scrittore Wu Ming 2 (Ediciclo Editore 2011)

4 commenti:

  1. Ulivi tra Sorbo e Poggio Filippo?!

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  2. In effetti lì sarebbe sorprendente.

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  3. Poggio Filippo è un antico castrum romano con torre di segnalazione e poi un castello medievale la cui cinta è ancora riconoscibile sulla strada che scende a Sorbo. In quanto alle lavatrici e mondezze varie l'autore si riferisce a tempi da tempo passati perché ora tutto confluisce all'isola ecologica di Tagliacozzo. Forse bisogna un poco aggiornarsi ovvero fare una vera passeggiata nei luoghi

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    1. Gentile Anna Maria, come puoi leggere dalla data di pubblicazione il post è stato scritto nel 2011; mi fa piacere che il problema sia stato risolto. Io lo scrissi in quell'anno dopo una passeggiata "verissima" da quelle parti. Scusami se non sono al corrente dei cambiamenti ma da allora non ci sono più tornato. Il mio blog non è che una modesta raccolta di "appunti inattuali" e, aggiungo, personalissimi come lo preciso nel titolo, non certo una testata di Italia Nostra. Non è il caso di offendersi...

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