La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



mercoledì 5 maggio 2010

Verso il Corno Grande del Gran Sasso

E' il 19 agosto. Partiamo in due alla 7.15 in macchina da Castel del Monte. Alle 8.00, dopo aver attraversato in tutta la sua lunghezza l'altipiano di Campo Imperatore arriviamo davanti all'osservatorio. Non ci sono ancora molte macchine. In una ventina di minuti saliamo al rifugio Duca degli Abruzzi (non abbiamo ancora deciso dove andare). Dal rifugio, si vede sulla destra il sentiero che aggira Campo Pericoli. Decidiamo di andare da quella parte. La via scende verso la Sella di Monte Aquila per poi risalire dolcemente. Ad un certo punto biforca, a sinistra si scende verso il rifugio Garibaldi, a destra si sale, tagliando di sbiego la costa di Monte Corno, fino alla Sella del Brecciaio. Il sentiero sale sempre più ripidamente come un'iperbole e il brecciaio in questione diventa abbastanza faticoso. Sulla sella ci fermiamo. Siamo a più di 2500 metri. A destra il sentiero continua a salire verso la "Cresta Ovest". mentre la "Via normale" attraversa un falsopiano per poi tagliare il diagonale, tra lo sfasciume, sempre più ripida. In basso, dal versante teramano le nuvole coprono il panorama. Di fronte è il massiccio blocco gratitico del Corno Piccolo. Ci sediamo un attimo. Un grosso cane nero si avvicina e si accuccia vicino a noi. Guardiamo intorno cercando un eventuale padrone ma non c'è nessuno.

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