sabato 14 gennaio 2012
Pietracamela : cartolina d'estate
Con la costruzione del traforo e dell'autostrada, la vecchia statale 80, l'antica via Cecilia , ha perso il suo ruolo principale di collegamento tra Teramo e L'Aquila.
Ribattezzata Strada Maestra del Parco è percorsa ormai quasi esclusivamente dagli abitanti del luogo e da turisti curiosi.
In effetti il percorso è bello da Teramo lungo la valle del Vomano, tra il massiccio del Gran Sasso e i monti della Laga. Si snoda tra boschi, panorami e rocce, in alto fino al passo delle Capannelle per poi scendere, ancora tra i boschi, verso L'Aquila.
Abbandonando la via principale prima della salita verso il valico, la strada per Pietracamela si allontana sulla sinistra e si inerpica rapidamente con qualche tornante.
Il paesino è arroccato a più di mille metri d'altezza; un vero nido per gli Aquilotti, quel gruppo di alpinisti che, a partire dal 1925 rivuluzionarono l'idea stessa dell'alpinismo. Sul paese si stacca il roccione a forma di gobba che, si dice, sia all'origine del nome de borgo. Sullo sfondo sono le imponenti pareti del Corno Piccolo.
Interessanti escursioni verso il rio Arno e la val Maone. E da qui risalendo l'anfiteatro di Campo Pericoli fino al passo della Portella a 2260 metri. Nei tempi passati gli abitanti di Piatracamela, conosciuti per la lana lavorata in grezzi e robusti tessuti: i carfagni commerciavano con la valle aquilana attraversando questo valico.
Oggi a Pietracamela non sono rimasti che qualche centinaio di residenti. Lo sviluppo del turismo, soprattutto grazie alla stazione dei Prati di Tivo, non è riuscito ad arginare l'esodo degli abitanti.
Lungo le strette stradine si respira un'aria di tempi passati. Tra l'odore della legna accatastata e i profumi di cucina che escono dalle finestre socchiuse.
Ribattezzata Strada Maestra del Parco è percorsa ormai quasi esclusivamente dagli abitanti del luogo e da turisti curiosi.
In effetti il percorso è bello da Teramo lungo la valle del Vomano, tra il massiccio del Gran Sasso e i monti della Laga. Si snoda tra boschi, panorami e rocce, in alto fino al passo delle Capannelle per poi scendere, ancora tra i boschi, verso L'Aquila.
Abbandonando la via principale prima della salita verso il valico, la strada per Pietracamela si allontana sulla sinistra e si inerpica rapidamente con qualche tornante.
Il paesino è arroccato a più di mille metri d'altezza; un vero nido per gli Aquilotti, quel gruppo di alpinisti che, a partire dal 1925 rivuluzionarono l'idea stessa dell'alpinismo. Sul paese si stacca il roccione a forma di gobba che, si dice, sia all'origine del nome de borgo. Sullo sfondo sono le imponenti pareti del Corno Piccolo.
Interessanti escursioni verso il rio Arno e la val Maone. E da qui risalendo l'anfiteatro di Campo Pericoli fino al passo della Portella a 2260 metri. Nei tempi passati gli abitanti di Piatracamela, conosciuti per la lana lavorata in grezzi e robusti tessuti: i carfagni commerciavano con la valle aquilana attraversando questo valico.
Oggi a Pietracamela non sono rimasti che qualche centinaio di residenti. Lo sviluppo del turismo, soprattutto grazie alla stazione dei Prati di Tivo, non è riuscito ad arginare l'esodo degli abitanti.
Lungo le strette stradine si respira un'aria di tempi passati. Tra l'odore della legna accatastata e i profumi di cucina che escono dalle finestre socchiuse.
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