La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



venerdì 5 giugno 2015

Bettona

Bettona è uno di quei paesini - e in Umbria sono particolarmente numerosi – che, a qualche chilometro dalle principali mete turistiche, malgrado le loro attrattive, e il loro innegabile e un po' desueto fascino, sono poco conosciuti e frequentati.
Un peccato magari per i suoi abitanti che forse vedono così sfuggire una fonte di reddito ma un piacere per chi viaggia da queste parti e che può così approfittare dei luoghi in tutta tranquillità.
Per chi è stato un po' “sorpreso” da Assisi, con i suoi parcheggi a pagamento praticamente obbligatori, i suoi innumerevoli negozi di souvenirs, le sue coorti di pellegrini-turisti,
questi borghi rappresentano un'oasi di pace nei quali abbandonare le frenesie che spesso colpiscono anche il visitatore meno smanioso di collezionare pagine di guide turistiche.
Basta attraversare la valle Umbra, lasciando alle spalle Santa Maria degli Angeli e, più lontana a nord Perugia, capitale vigilante sul suo colle. Bettona è là di fronte, su una delle propaggini più settentrionali delle colline che tra Tevere Chiasco e Topino, allungano verso nord i monti Martani.
La strada principale passa a valle, bisogna lasciarla e salire verso il borgo.
Circondata nelle sue mura, di cui restano a tratti le massicce pietre etrusche, Bettona apre le porte sulle contrade vicine con vasti e bei panorami. Tra le stradine del paese grappoli di glicini spandono il loro profumo.
Poco lontano dal borgo una tomba etrusca risalente al IV secolo a.C.


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