La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



domenica 7 febbraio 2016

Tournai e la sua cattedrale


Arriviamo a Tournai seguendo il fiume Schelda che qui, nel Belgio francofono si chiama Escaut.
Il corso d'acqua è canalizzato ed è un'importante via di comunicazione tra Olanda e Francia. L'ultima chiusa prima della città si sta svuotando e una chiatta attende ormeggiata poco lontano. Una bicicletta è appoggiata sul pontone; i vasi di gerani e le tendine dei finestrini rallegrano l'abitazione della famiglia dei battellieri.

In lontananza appare il ponte à Trous, simbolica porta d'ingresso nella città.
Ora che si sta progettando l'allargamento del canale per permettere il passaggio di chiatte più grandi il destino di questo storico ponte sembra segnato, è una strettoia che impedirebbe il passaggio delle barche, dovrà quindi essere, se non eliminato, almeno sostanzialmente modificato.
Ma non tutti sono d'accordo,
il monumento storico ha trovato i suoi difensori.

Nel tardo mattino Tournai appare sonnolenta.
Pochi passanti, qualche ciclista lungo la via che costeggia il canale, un gruppo di giovani seduti sulle panchine.
La grande piazza centrale è animata dagli zampilli della fontana che si alzano e si spengono in un balletto perpetuo. La torre municipale -il beffroi- ricorda il ricco e agiato passato della borghesia cittadina che lo fece costruire nel XII secolo. È il più antico del Belgio, in quella che fu anch'essa una delle più antiche città di questa regione d'Europa, prima capitale del regno dei Franchi.

Ma è la cattedrale di Notre Dame che si impone sugli altri edifici con la sua massa sproporzionata. Ricordo del tempo in cui il vescovo di Tournai controllava quasi tutte le Fiandre.

Da lontano le torri della cattedrale spuntano sopra i tetti, infagottate nelle impalcature.
Immenso vascello grigio che domina la città con i suoi cinque campanili e che conosce oggi un restauro che è smisurato quanto l'edificio. La tempesta del 1999 ha accentuato lo squilibrio del coro e del transetto, in particolare la torre Brunin.

Rapidamente, sono state prese delle misure provvisorie per stabilizzare l'edificio.
Nel 2000, la cattedrale è iscritta al patrimonio dell'UNESCO. Da allora gli esperti studiano le soluzioni tecniche per consolidare il coro mentre procede il restauro della navata romanica.
Perché l'immensa cattedrale ha una parte gotica e una romanica. È un edificio sorprendente, che non assomiglia a nessuna delle altre cattedrali sparse per l'Europa. Nel miscuglio di stili si perde forse l'eleganza del gotico e la potente armonia del romanico ma la singolarità della struttura e le sue straordinarie dimensioni sorprendono e sbalordiscono.
La cattedrale prima dei lavori. Foto di Ad Mesken
 

 


4 commenti:

  1. Bello questo post, su una località che non conoscevo e una Nazione che non ho mai particolarmente apprezzato!

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    1. Grazie per il commento Silvana. Per la Nazione non so. E' vero che il clima è un po' triste e il paesaggio un po' piatto.
      Per gli abitanti invece, senza generalizzare, non è mai giusto, direi i belgi mi paiono spesso piuttosto simpatici, come dei francesi senza il complesso di superiorità.

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  2. che belle foto....
    e che bella descrizione.....

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