Una
lunga passeggiata ci ha portato verso il centro di Parigi. Luoghi
turistici, - perché in questa città i turisti sono dappertutto ed e
facile sertire parlare le lingue più esotiche - , ma non solo.
Parigi è una città mondo; diversa da tutte le altre città di
questo Paese, al punto che spesso si fa la distinzione tra “parigini”
e “francesi”.
Questi ultimi sopportano male i primi e li
considerano, stereotipando, troppo arroganti, presuntuosi, saccenti.
Centro nevralgico della Francia Parigi, malgrado la sua posizione più
a nord, ne è enche il centro geografico. Autostrade e linee
ferroviarie si diramano da qui a raggio al punto che spesso passare
da Parigi è il modo più veloce per andare da una città all'altra
geograficamente più vicine tra loro.
Attraversiamo
la città partendo dal quartiere delle due stazioni: la “gare du
Nord” che porta verso il Belgio e l'Inghilterra e la “gare
de l'Est” che apre verso la Germania.
Il
lungo boulevard di Strasburgo è una successione di negozi di
parrucchieri “etnici”: propongono meches basiliane,
pettinature africane, prodotti a profusione esposti in vetrina. Come
al solito la città colpisce per la sua fauna eteroclita e originale.
Una ragazza vestita di nero con una minigonna in pelle, calze a rete
e un berretto militare a visiera, un giovane con un cappotto pesante
malgrado la temperatura piuttosto mite e uno strano costume da orso
sulla spalle, un SDF (sì, perché la parola clochard
ormai la usano solo gli italiani) che trasporta un carrello con una
montagna di sacchi della spazzatura riempiti probabilmente con tutti
i suoi averi.
Man mano che ci avviciniamo al cantro cambiano i
negozi, sostituiti da ristoranti e brasseries
e cambiano anche gli abitanti.
Non lontano dalle Halles
un
gruppone di ciclisti si prepara per la passeggiata della domenica,
anche se il traffico e la guida un po' spericolata di molti
automobilisti e motociclisti rende l'attività alquanto pericolosa.
La
grande vela che ripara il moderno centro commerciale - non ha più
niente a che vedere con lo storico mercato coperto – raccoglie e
rinvia una musica festiva.
Come un un grande cratere ci si affaccia
nella piazza sottostante dove un club di fitness si
allena al suono di un potente impianto stereo.
In
rue di Rivoli la folla
si fa sempre più densa.
Poliziotti ogni venti metri e traffico reso
ancora più caotico dalle strade bloccate mentre un elicottero
staziona in aria. Scopriamo
perché arrivando nei pressi del municipio. Davanti all'Hôtel
de Ville decine di auto blu e
una fanfara che suona mentre la gente sventola bandiere. È il nuovo
presidente che inaugura oggi il suo quinquennio e che rende visita
ai rappresentanti della città.
Proseguiamo
– con difficoltà – la nostra passeggiata fino alla piazza des
Vosges nel quartiere del Marais.
Siamo nella più vecchia piazza parigina.
Chiamata in precedenza
place Royale e celebre
tra l'altro per aver accolto Victor Hugo che ha abitato in uno dei
palazzi che la circondano, ha conservato tutto il suo fascino.
Completamente circondata da un portico che oggi presenta numerose
gallerie d'arte e qualche ristorante. Un
arpista suona in un angolo. Al
centro un prato soleggiato affollatissimo.
Attraverso un passaggio si
arriva nel più tranquillo giardino dell'Hôtel de Sully,
quasi un'oasi di pace nel caotico frastuono della città.
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