Sprazzi di luce calda quando l'aria si fa dolce ed invita al farniente – come dicono i francesi -, a sedersi fuori da un café per sorseggiare un bicchiere del vino locale; poi foschia che attenua i contorni, che si leva fluttuando dal fiume, avvolgendo le barche ormeggiate e i ponti e che spegne buonumore e spensieratezza ispirando una certa malinconia.
sabato 18 novembre 2017
Auxerre, Borgogna.
Eccoci
ad Auxerre e la città ci accoglie tra un'estate che sembra non voler
finire e un autunno che è già ben presente.
Sprazzi di luce calda quando l'aria si fa dolce ed invita al farniente – come dicono i francesi -, a sedersi fuori da un café per sorseggiare un bicchiere del vino locale; poi foschia che attenua i contorni, che si leva fluttuando dal fiume, avvolgendo le barche ormeggiate e i ponti e che spegne buonumore e spensieratezza ispirando una certa malinconia.
Siamo
nel nord della Borgogna, la
città è il capoluogo del dipartimento dell'Yonne; modesta città
per il numero di abitanti – sono
meno di trentacinquemila - ma
dall'aspetto accogliente e gradevole.
La città vecchia si
adagia su un
largo colle e le vie salgono tra antiche case a colombage.
In alto, a corona
dall'abitato è la cattedrale
gotica di
Saint-Étienne, famosa per le
sue vetrate.
Auxerre
è una vecchia città, né ben costruita né con belle strade ma
piacevolmente situata su un pendio di vigne e sulla riva sinistra
dell'Yonne. Così la definiva un
nobile viaggiatore dei secoli passati.
Oggi, almeno su questo colle,
le vigne non ci sono più e bisogna allontanarsi qualche chilometro
per ritrovare il pregiato Chablis
ma è sempre gradevole
perdersi qua e là tra le vie della città vecchia o passeggiare
lungo il fiume mentre il sole scende all'orizzonte. Ripartiamo che è
già notte, con un'ultima immagine di Auxerre illuminata anche da una bella
luna.
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