La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



martedì 4 settembre 2018

Gran Sasso d'Italia, Campo Imperatore

L'estate sull'altopiano può essere deliziosa come il miele; può essere anche un terribile tormento. Chi ama il luogo apprezza entrambe le cose, perché entrambe fanno parte della sua natura essenziale. Ed è conoscere la sua natura essenziale ciò che sto cercando di fare qui. Conoscere, intendo con la conoscenza che è un processo di vita. È qualcosa che non si fa facilmente, né che si fa in un'ora. È un racconto troppo lento per l'impazienza della nostra epoca, di importanza non abbastanza immediata per i suoi disperati problemi. Eppure possiede un suo straordinario valore. È, tanto per dirne una, un correttivo alle valutazioni superficiali: non conosci mai del tutto la montagna, né te stesso in rapporto alla montagna. Per quanto spesso le percorra a piedi, per me queste alture preservano un senso di meraviglia. Non c'è modo di abituarcisi.
Nan Shephed La Montagna vivente Ponte alle Grazie 2018

Il testo di Nan Shephed è tratto dal suo libro La Montagna vivente. Bisognerà riparlarne perché senz'altro uno degli scritti più poetici e profondi e meno banali sul tema della montagna. Nan Shepheld parla dei Cairngorms, un massiccio della Scozia nord-orientale.
Attraversando la piana di Campo Imperatore nel primo mattino di fine agosto, quelle parole si sono imposte in modo evidente in una naturale associazione di idee.
Si possono percorrere queste praterie infinite volte e in ogni occasione scoprire un'immagine diversa, una luce nuova. Basta un attimo e il panorama cambia, l'aria fa brillare l'erba e il sole accentua i contrasti tra le curve delle doline, le nuvole che da nord scavalcano le creste del Gran Sasso sembrano l'onda di un oceano che rotola verso la riva. Le vette del Corno Grande scompaiono ultime inghiottite da quel mare bianco.








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