La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



mercoledì 16 gennaio 2013

Elio Vittorini: Conversazione in Sicilia

Silvestro Ferrauto, un siciliano emigrato a Milano dove lavora come tipografo, riceve una lettera dal padre Costantino che gli dice di aver lasciato la moglie per andare a vivere con un'altra donna a Venezia. Silvestro decide di tornare in Sicilia in occasione dell'onomastico della madre Concezione.
Comincia così un viaggio in treno attraverso tutta l'Italia, viaggio costellato di incontri con personaggi emblematici.
Nel suo paese natale, Silvestro ritrova la madre con la quale discute a lungo attorno ad un pasto composto da una sola aringa. L'uomo ricorda il mondo felice della sua infanzia ma i suoi ricordi non coincidono con quelli della madre che gli parla di miseria e stenti.
Silvestro incontra altri personaggi, un arrotino, un panniere, un soldato. Lunghe discussioni che si estendono come melopea, fatte di taciti sottintesi, di allusioni e di ripetizioni ossessive. Giunge una lettera che annuncia la morte in guerra del fratello Liborio. Il ritorno del padre, da lui non riconosciuto, induce Silvestro a ripartire verso il nord.
Elio Vittorini pubblicò per la prima volta Conversazione in Sicilia a puntate sulla rivista Letteratura. Un romanzo che è stato letto con chiavi differenti, da testo onirico a parabola antifascista. Lo stile singolare della scrittura non facilita la classificazione. Ed è forse questo il pregio principale del libro, superare i codici, quelli del realismo o dell'ermetismo, del simbolismo e dell'allegoria.
In preda ad astratti furori, Vittorini sente l'angustia della società che lo circonda e che il regime ha creato. Iscritto al Partito Fascista, aveva creduto in un suo preteso carattere rivoluzionario ma già nel 1929 sulla rivista Solaria si era scagliato contro il provincialismo della cultura italiana. Il suo romanzo Il garofano rosso aveva avuto problemi con la censura, la guerra di Spagna aveva portato un colpo fatale alle sue convinzioni di gioventù. (vorrà andare a combattere a fianco dei repubblicani).
Conversazione in Sicilia è l'espressione di questo stato d'animo. Un libro che restarà spesso incompreso anche dopo la caduta del regime, quando il carattere allusivo del testo mal si accorderà con i canoni di un neorealismo pedagogico al servizio del grande partito dei lavoratori e che avrebbe preferito scrittori più ligi alla linea e capaci di educare il popolo. Vittorini si impegnerà a fondo nel dibattito culturale del dopoguerra su questi temi. Considerato uno dei «padri» del Neorealismo non accetterà però mai l'idea dello scrittore come pifferaio della rivoluzione. Per Vittorini la cultura doveva essere ricerca della verità e non predicazione della verità.
Su questa incompatibilità, lo scrittore, che aveva aderito nel 1942 al Partito Comunista, lo lascierà nel 1948, suscitando il celebre sarcarmo di Togliatti:Vittorini se n'è gghiuto e soli ci ha lasciati.

Danièle Huillet et Jean-Marie Straub erano coppia nella vita (erano, perché Danièle Huillet è morta nel 2006) e nel lavoro cinematografico. Talmente inseparabili che spesso per nominarli li si accomuna in un plurale: Gli Straub.
Sono autori di un cinema esigente, originale e senza concessioni. Il montaggio, la contrazione e l'espansione inabituale delle sequenze, la scansione ritmica delle immagini, l'accentuazione del recitativo dei dialoghi, propongono un linguaggio nuovo e avvincente. Si può parlare nel loro caso di quello che Pasolini definiva cinema di poesia.
Non si sono mai piegati alle leggi del mercato, rinunciando magari al successo di botteghino ma mai alla necessità una ricerca artistica che scavi profondamente nel cuore del reale. Ed è per evitare i compromessi e salvaguardare la loro indipendenza creativa che hanno realizzato le loro opere in modo del tutto artigianale: scrivendo, montando, producendo, filmando in piena autosufficienza.
Huillet e Strob si sono profondamente interessati alla letteratura italiana. Hanno tratto ispirazione da testi di Dante, Pavese, Vittorini per realizzare opere vitali e di grande sensibilità.
Sicilia!, tratto da Coversazione in Sicilia di Elio Vittorini è uno dei film ispirati dall'opera dello scrittore, con il quale il dialogo è continuato negli anni successivi (Operai e contadini, Il ritorno del figliol prodigo).
Eccone un estratto:

1 commento:

  1. E' un libro che ho letto due volte, la prima ero troppo giovane, la seconda volta ne ho goduto molto, proprio di questo stile onirico e di denuncia che tu descrivi così bene...
    Mi viene l'uzzo di leggerlo di nuovo.

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