lunedì 22 aprile 2013
Grotta di Sant'Angelo a Palombaro (Chieti)
Sulle
pendici orientali della Maiella, non lontano da Fara San Martino,
Palombaro è su un colle a circa 500 metri di altezza. Siamo nella
comunità montana della Maielletta. È nel territorio di questo
comune che si trova la grotta di Sant'Angelo, un misterioso e
sorprendente luogo di culto, situato in un'ampia apertura nella
roccia della montagna. Dalla frazione di Cantagufo parte una
mulattiera che sale verso il monte poi un sentiero permette di
arrivare, in una decina di minuti, alla grotta, nascosta nel bosco di
faggi.
La
grotta non è molto profonda e l'ampia apertura permette alla luce
del giorno di arrivare fino ai resti in muratura situati nel fondo.
Non resta molto di ciò che ha l'apparenza dell'abside di una chiesa.
Una stretta finestra ad arco si apre verso la valle mentre nella
parte superiore è un'elegante decorazione di piccole arcate.
Dell'origine
e del significato di questi ruderi non si sa praticamente nulla. Una
sola citazione in una bolla papale del XIII secolo che, nell'elenco
dei possedimenti del monastero di San Martino, cita la chiesa di
Sant'Angelo a Palombaro. Sembra che nell'antichità vi si venerasse
Bona, dea della fertilità. È Sant'Agata che, con l'arrivo del
cristianesimo, ha sostituito nella cultura popolare la dea Bona come
protettrice della fertilità proteggendo le donne dal serpente che
vorrebbe rubare loro il latte. Le grandi vasche scavate nella roccia
e situate nella parte anteriore servivano forse a raccogliere acque
miracolose. Per molto tempo la grotta è servita da stalla per i
pastori del paese a cui il comune la affittava. Negli anni trenta del
Ventesimo secolo fu ripulita e riaperta al culto.
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Ci sono stata, ed è davvero un gran bel posto.. :)
RispondiEliminapensierinviaggioo.blogspot.it