martedì 10 settembre 2013
Civitella del Tronto
Il 17 marzo 1861 a Torino, il
parlamento del regno sabaudo adottava
la decisione del re Vittorio Emanuele II di assumere per sé
e per i propri
discendenti il titolo di Re d'Italia. Era la conseguenza dell'epopea
garibaldina e della spedizione piemontese che avevano portato alla,
ancora parziale, unificazione della penisola. Che il re conservasse
l'epiteto di secondo
non è un caso. Il nuovo regno ereditava
dal precedente leggi e regolamenti e, soprattutto,
lo
Statuto
Albertino, non
certo un esempio di costituzione democratica (il
suffragio censitario permetteva a solo
il 2%
della popolazione – maschile – di
votare
per un parlamento che tra
l'altro non
aveva praticamente alcun potere).
Mentre
a Torino, dopo la caduta di Gaeta, si festeggiava il nuovo regno, la
fortezza borbonica di Civitella del Tronto ancora resisteva. Solo tre
giorni dopo, il 20 marzo, la guarnigione
si arrese e
l'esercito piemontese poté occupare il forte.
Sulla
strada che congiunge Teramo ad Ascoli Piceno appare Civitella
del Tronto allungata sulle pendici del suo colle; più in alto, sulla
cresta, parallela al paese è la fortezza borbonica. Appare, quasi a
mezz'aria, tra la costa adriatica e i “Monti Gemelli”, così
detti per la loro evidente somiglianza: la Montagna di Campli e, più
a nord la Montagna dei Fiori.
Nonostante
l'estate ormai inoltrata,
i prati sono ancora verdi e brillano sotto il sole.
Si
entra nel paese passando sotto l'arco della porta medievale. L'antico
decumano (oggi corso Mazzini) attraversa il paese in una lunga
passeggiata.
Le belle case di travertino attenuano con la loro ombra
il caldo della mattinata e gli anziani abitanti ne approfittano per
una pausa e una chiacchierata.
Qua
e là uno spazio si apre sul panorama sottostante da dove sale il
rumore lontano di un trattore al lavoro.
Saliamo
verso la fortezza alla quale ormai
si può
accedere
con una comoda ma certo
non bella scala mobile.
Piazze e rampe si
alternano per centinaia di metri. Le
antiche caserme sono state in parte restaurate e occupano esposizioni
artistiche.
Da ogni lato il panorama è bellissimo. Verso sud sono il
Gran Sasso e la Maiella.
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complimenti delle bellissime immagini di civitella, un luogo che haimè non conosceso, una cosa sola ti chiedo scusa, era il 1861 all'inizio del post
RispondiEliminaCorretto subito, grazie Carmine.
EliminaBellissimo post su un Abruzzo meraviglioso!
RispondiEliminabelle foto, mai stata a civitella del tronto.. un abruzzo vicinissimo e tutto da scoprire !! e che aria tersa !!
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