Nel
2010 Jean-Louis Accettone regista francese di origine italiana, ha
dedicato un documentario all'emigrazione e più precisamente alle
storie degli emigranti che hanno lasciato le montagne abruzzesi di
Castel del Monte per cercare lavoro in Francia. Tra i protagonisti
del film c'era Carlo che però non è mai andato all'estero.
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Una via di Gualdo Tadino |
Ha fatto
il carbonaio nel Lazio ed ora, ormai in pensione, vive a Castel del
Monte.
Lo
si incontra spesso nelle vie del paese e sulla piazza, quando saluta
con la sua voce grave e il suo inconfondibile accento.
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Gualdo Tadino |
Nel
documentario lo vediamo seduto al bar insieme a due amici intento a
rievocare le esperienze passate. Carlo racconta di essere partito, in
cerca di lavoro, in Umbria, “cento chilometri dopo Terni”. Quando
abbiamo dovuto sottotitolare il dialogo per la versione francese del
film, il passaggio ci è risultato abbastanza ostico.
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Gole della Rocchetta |
Carlo parlava
del posto in cui aveva vissuto, spiegando come fosse bella e
rigogliosa la campagna ed evocandone il capoluogo. Nonostante i
molteplici riascolti, siamo stati incapaci di capire il nome del
paese, forse Ardo latino? Impossibile però ritrovare in Umbria un
tale toponimo. Abbiamo allora preso un compasso e tracciato un arco
di un raggio di 100 chilometri a nord di Terni.
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Una frazione di Gualdo. |
Ed ecco come abbiamo
trovato Gualdo Tadino. Magari Carlo voleva dire altro ma non importa.
Abbiamo deciso si visitare la cittadina e la sua campagna tanto
bella.
Gualdo
Tadino è una cittadina posta un po' in disparte sulla valle
attraversata dalla via Flaminia. L'abitato si appoggia sul fianco
della montagna e alle spalle si stagliano il monte Penna e la
caratteristica gola della Rocchetta.
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L'ingresso della Rocca Flea. |
Nella valle il paesaggio è più
dolce, le colline coperte di boschetti e campi coltivati sono
cosparse di borghi, di fattorie isolate e di pievi. Carlo aveva ragione,
la regione è rigogliosa e ricca di frutteti.
A
guardia del paese, sul punto più elevato, è la rocca Flea, legata
alla figura dell'imperatore Federico II, che oggi ospita un museo con
un'interessante pinacoteca.
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L'ingresso del museo dell'emigrazione |
Sulla
piazza principale di Gualdo, passando sotto un portico, si arriva ad
un altro piccolo museo, questo dedicato all'emigrazione. Attraverso
testimonianze sonore, video e oggetti emblematici si è voluto render
omaggio a tutti coloro che sono stati costretti anche in questa
regione a partire alla ricerca di una vita migliore, ricordando però
anche chi, negli ultimi anni, ha fatto il percorso inverso, venendo
da paesi più poveri in Italia in cerca di lavoro.
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Una berlina per il carbone venuta dal Belgio |
Ecco
come, in modo inaspettato, un documentario sull'emigrazione ci ha
portato a visitare un museo sull'emigrazione.
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