La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



sabato 25 ottobre 2014

Il Mare del Nord, autunno

Malo plage. Non lontano, ad ovest, la città di Dunkerque si allunga fino alla zona industriale dove le ciminiere degli altiforni si innalzano con i perenni pennacchi di fumo.
Qui invece l'ambiente è meno severo. E il mese d'ottobre assomiglia ad un'estate fuori tempo.
Il lungomare si da arie di vacanza. La gente passeggia, pedala o corre sulla lunghissima diga frangiflutti che si affaccia sulla spiaggia. Ma dal mare, verso le coste inglesi, accorrono nuvole grigie e per qualche ora coprono il cielo. Fanno da schermo al sole che, da sud, arriva ancora caldo, accentuano, come un immenso riflettore, i contrasti e saturano i colori.

Una strana processione si allunga nelle acque già fredde del mare del Nord. Da lontano sembra un branco di foche. Sono i praticanti la longe-côte (letteralmente lungo la costa).
Vestiti con tute e scarpette di neoprene, alcuni armati di pagaia, gli adepti di questa disciplina camminano come per un'escursione. La differenza è che lo fanno con l'acqua fino al petto.

Evidentemente bisogna che il sito si presti alla pratica: il fondo deve essere abbastanza regolare e sabbioso. Che piova o che ci sia vento, d'estate come d'inverno, gli appassionati si danno appuntamento una o due volte a settimana e si immergono nell'acqua per la loro tonica "passeggiata".
Nata come allenamento per i canottieri dei club sportivi, la longe côte si è diffusa come attività a se stante e attira numerosi (e numerose) praticanti longeurs, in generale non giovanissimi, di età media tra i quaranta e i sessant'anni. Il gruppo si allunga e si allontana seguendo la lunghissima spiaggia, resa ancora più grande dalla bassa marea.

Nel pomeriggio siamo un po' più a ovest, a Wissant, tra Calais e Boulogne. Il sole è più brillante, il vento ha spazzato le nuvole ma le raffiche sono a tratti abbastanza violente.
Il tradizionale paesino di pescatori è ormai solo un ricordo ed il borgo è diventato una località turistica, piccola ma apprezzata.
Di Wissant (Guizzante) parla, con Bruges, Dante Alighieri nel XV canto dell'Inferno, paragonandone gli argini a quelli del Flegetonte:

Quali Fiamminghi tra Guizzante e Bruggia,
temendo ’l fiotto che ’nver’ lor s’avventa,
fanno lo schermo perché ’l mar si fuggia;
 
Ma in questi ultimi anni la lotta tra uomini e mare ha messo a repentaglio le costruzioni più vicine alla riva.
Si è dovuto costruire rapidamente un nuovo argine fatto di grossi macigni per attutire l'impeto delle tempeste.
Anche qui una lunghissima spiaggia tra Cap Gris-Nez (il promontorio che segna il limite tra Manica e mare del Nord) e Cap Blanc-Nez.
Qui si pratica il kitesurf. Anche questa un'attività non di tutto riposo. Si tratta di farsi trascinare dal vento su una tavola da surf.

Decine e decine di grandi aquiloni colorano il panorama.

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