La Bretagna è una regione che vuole conservare la sua specificità nella più grande nazione francese. Nel panorama politico locale una corrente autonomista ha ancora un certo peso. Le bandiere bianconere simbolo dell'identità regionale sventolano qua e là (anche se un po' macchiate dalla collaborazione che gli indipendentisti strinsero durante l'occupazione tedesca con il regime nazista). Oggi la battaglia dell'identità bretone si svolge soprattutto attorno alla conservazione della lingua. È infatti questo il segno culturale - e in definitiva politico – più importante per la definizione della specificità regionale. Il bretone è una lingua celtica, molto differente quindi dal francese e molto difficile anche paragonata ad altri idiomi regionali come il corso, il catalano o la lingua d'Oc, tutti di origine neolatina. Le scuole bilingue francese-bretone, anche se largamente sovvenzionate, non riescono a frenare il progressivo declino della pratica linguistica. Contrariamente a quanto avviene ad esempio per il corso, o per il catalano nella regione di Perpignan, qui in Bretagna è quasi impossibile incontrare qualcuno intento a parlare bretone nei momenti della vita quotidiana. Quello della conservazione del patrimonio linguistico è un tema molto importante ma, malgrado le apparenze, anche molto complesso. La lingua è anche uno strumento di dominazione politica e ideologica e la progressiva ma rapida uniformizzazione linguistica a cui stiamo assistendo ne è la prova più flagrante. Dicono i ricercatori che ogni mese due lingue si estinguono e ciò è certo sinonimo di impoverimento culturale perché con esse si perde il bagaglio culturale dei locutori; in altre occasioni però la battaglia linguistica può assumere apetti meno condivisibili, di rigetto dell'estraneo e di ripiego su concetti xenofobi.
Per chi arriva dal nord la Bretagna comincia dopo aver superato il Mont Saint Michel. L'isolotto roccioso su cui si eleva una delle abbazie più famose al mondo spicca nella sua baia come un gigantesco cono culminante nella guglia della grande chiesa.
La stradina asfaltata si trasforma rapidamente in sentiero e poi in una scalinata che arriva sulla spiaggia di ciotoli. Qua e là delle case isolate circondate da prati e poi da alberi e cespugli. Sorprendentemente delle palme, più adatte al clima mediterraneo, svettano di tanto in tanto accanto a pini e abeti.
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