Lasciamo da parte le divinità. Quel che è certo però è che questa musica non può lasciare indifferente qualsiasi essere sensibile. Dico sensibile piuttosto che umano perché l'aggettivo permette di escludere degli elementi dell'umanità ma di includere quel mondo vivente che la circonda e che non deve essere considerato semplicemente sussidiario dell'uomo. È ormai nell'aneddoto corrente la storia delle mandrie che farebbero più latte ascoltando la musica. Ho conosciuto una coppia di viticoltori della regione dell'Anjou. Producono un vino vivo, ricco di profumi e di aromi, leggero al gusto ma persistente e non effimero. Mi raccontavano che avevano preso l'abitudine di mettere musica tra i filari delle vigne.
La Passione secondo Matteo è un'opera di assoluta grandezza. Almeno in alcuni tratti uno dei più alti momenti di espressione artistica. Un respiro ritmato come il battito di un cuore universale, melodia che si alza in spirali infinite, nella quale la voce e il violino si esprimono in un dialogo immenso e irrisolto.
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