La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



venerdì 1 giugno 2018

Abbazia di Sant'Antimo, Siena


Nel territorio di Montalcino è l'abbazia di Sant'Antimo. Sorge nella valletta in cui scorre lo Starcia, un torrentello che poco più lontano raggiunge l'Orcia.
È un luogo veramente suggestivo e piacevole. Alberi di differenti essenze: cipressi, ulivi, quercie, arbusti e fiori animano il paesaggio e fanno da corona all'antico edificio.
Su uno dei colli circostanti il paesino di Castelnuovo dell'Abate sorveglia i dintorni.
Così isolata come in uno scrigno naturale la chiesa ha un fascino davvero particolare.
La fondazione del monastero è attribuita a Carlo Magno, nell'anno ottocento. Probabilmente si tratta di una leggenda ma non troppo lontana dalla verità: un diploma dell'813 dell'imperatore Ludovico il Pio si stipulano nuovi privilegi per il monastero.
Di quel tempo restano, ancora oggi visibili, le vestigia del primo edificio religioso, la cosiddetta Cappella Carolingia, a fianco dell'attuale chiesa.
E sembra che già i longobardi, nell'ottavo secolo, avessero fatto edificare sul luogo del martirio di sant'Antimo di Arezzo, un monastero benedettino.
È però nel XII secolo che si costruisce la nuova chiesa, quella che ancora oggi possiamo ammirare.
L'abate di Sant'Antimo controllava e gestiva un cospicuo territorio che comprendeva anche la città di Montalcino.
Fu quello l'apogeo per i monaci dell'abbazia, periodo di ricchezza e di abbondanza che durò un secolo. In seguito le ambizioni di Siena che voleva espandersi verso sud e le direttive papali causarono il rapido declino del cenacolo.
Sarà Enea Silvio Piccolomini, papa Pio II, fondatore di Pienza, a sopprimere l'abbazia nel XV secolo. I lunghi secoli di abbandono (il sito sarà anche usato nel XIX secolo come stalla) saranno interrotti solo negli anni 1980 quando una nuova comunità di monaci ha rioccupato il luogo.

Nessun commento:

Posta un commento