martedì 20 giugno 2017
Il pastore (Jacques Lacarrière, "Strada facendo")
Misterioso
popolo dei pastori, coinvolto in tutti i grandi avvenimenti della
Terra e degli uomini. Egli mostra quello che è grande nel senso
profondo dell'universo, esercita l'incarico illustre che dalla notte
dei tempi gli fu impartito: quello di guidare, di aprire in
lontananza il cammino all'umana avventura. La sua verga è ciò che è
stato creato di più puro, tra gli utensili e i simboli. Il grande
bastone pastorale ha pacificato l'Uomo. In mano ai pastori ha
mostrato le vie, aperto continenti. Mai non fu cruento. Un
ordine di chiarezza universale è inciso in esso. La sua venuta al
mondo fu una venuta redentrice poiché istituì il primo mestiere in
cui si manifestò la nobiltà di una professione nell'oscura
coscienza dei primati che fummo, al tempo in cui ci si batteva a
colpi d'artigli e a sassate e forse ha anche istituito il regno della
preghiera e dell'amore.
domenica 18 giugno 2017
Normandia, la "Svizzera normanna"
Anche se il remembrement, la ricomposizione fondiaria, tende a uniformizzare il territorio, restano zone nelle quali i
prati e i campi, di forme e grandezze irregolari sono spesso
delimitati da siepi, boschetti di arbusti o
muretti a secco nel paesaggio, tipico anche di alcune regioni
dell'Inghilterra, detto bocage.
Vicino
al paese di Thury-Harcourt,
il fiume Orne, trovando nel
suo scorrere una barriera rocciosa, forma un meandro di circa sei
chilometri. L'omega che ne risulta ha ispirato il nome del nuovo
comune (nato dall'associazione di cinque paesini) che, dal gennaio
2016 si chiama Le Hom.
Un
bel sentiero, mai monotono, permette di fare il giro dell'Ω
scoprendo scorci e ampi
prati, cavalli al pascolo in moderni allevamenti, antiche fattorie,
cappelle e chiesette.
Seguendo
poi la strada delle creste scopriamo paesaggi che si aprono su spazi
più ampi, altri paesini quasi sempre vicini a un corso d'acqua.
mercoledì 14 giugno 2017
Normandia, il Perugino a Caen
Durante la battaglia di Normandia, nel 1944, la città si trovò sulla linea di fronte e subì molti danni.
La ricostruzione fu fatta con una certa coerenza e utilizzando una pietra estratta nella regione la pierre de Caen, la stessa che era servita alla costruzione degli edifici cittadini fin dall'XI secolo. Anche per questo l'insieme non stona anzi mostra una certa armonia.
Una
parte del complesso dell'”Abbazia degli uomini” è oggi sede del
comune. L'edificio si trova ad ovest del centro cittadino mentre ad
est è l'Abbaye aux dames, istituto religioso destinato alle
donne e oggi sede del Consiglio regionale.
Le due abbazie furono
fatte costruire da Guglielmo, duca di Normandia per evitare la
scomunica papale (minacciata, sembra, a causa di un legame di
consanguinità tra il duca e la sua sposa Matilde di Fiandra). Nelle
due chiese abbaziali si trovano le tombe di Matilde e di Guglielmo.
Caen
è una delle più antiche sedi universitarie di Francia. Centro
culturale importante che ancora oggi accoglie un numero considerevole
di librerie indipendenti.
Molta
animazione nei quartieri del centro; in rue Saint Pierre i
commercianti hanno esposto i loro prodotti sulla strada.
Nel
centro cittadino, su una leggera elevazione, è anche il castello
ducale, anch'esso fondato da Guglielmo il conquistatore nell'XI
secolo.
Dopo essere stato modificato e ristrutturatone nel corso dei secoli – fu per qualche tempo anche caserma e poi prigione – il castello cadde in rovina e oggi restano solo le imponenti mura e il torrione.
Nello
spazio interno alla cinta muraria è stato costruito il museo di
Normandia.Dopo essere stato modificato e ristrutturatone nel corso dei secoli – fu per qualche tempo anche caserma e poi prigione – il castello cadde in rovina e oggi restano solo le imponenti mura e il torrione.
Esposta in un negozio vediamo la riproduzione di un celebre dipinto del Perugino: Lo sposalizio della Vergine. Scopriamo così che il famoso dipinto è esposto nel museo vicino. Fu Napoleone a confiscare la pala d'altare e a donarla ad un suo zio cardinale. Dopo essere stato venduto ad un libraio di Caen, il dipinto fu ceduto da quest'ultimo al museo cittadino. E qui restò malgrado i tentativi del comune di Perugia di riaverlo.
È
un'opera veramente magnifica, intrisa nella sua composizione di
razionalismo rinascimentale. Un edificio ideale a pianta ottogonale
(rappresenta il tempio di Gerusalemme) si trova al vertice di una
breve scalinata.
A destra e a sinistra è uno spazio naturale con colline e alberi che aggiungono profondità alla prospettiva. Gruppetti di personaggi discutono in pose animate.
In
primo piano, a destra e a sinistra dal sacerdote sono Giuseppe e
Maria, con il loro seguito. Belli e luminosi sono i colori degli
abiti e vivo è il drappeggio. La composizione rispetta quasi
scrupolosamente la simmetria dello spazio, sottolineata poi dal
disegno del pavimento.A destra e a sinistra è uno spazio naturale con colline e alberi che aggiungono profondità alla prospettiva. Gruppetti di personaggi discutono in pose animate.
Il dipinto, realizzato nel 1501 per una cappella del duomo di Perugia ispirò anche Raffaello che, nel 1504 ne realizzò uno, sullo stesso tema che, con le evidenti differenze, è praticamente una variazione interpretativa di quello del Perugino.
mercoledì 7 giugno 2017
Normandia, Bayeux e il suo arazzo
Se
la mia salute fosse migliorata e se i miei genitori mi avessero
permesso, se non di andare a soggiornare a Balbec, almeno di prendere
una volta, per fare conoscenza con l'architettura e i paesaggi di
Normandia o di Bretagna, il treno dell'una e venti sul quale ero
salito tante volte con la
Marcel Proust Dalla parte di Swann
Bayeux
è una delle poche cittadine del dipartimento del Calvados ad essere
stata risparmiata dai bombardamenti alleati durante lo sbarco del
1944. L'operazione Overlord, il nome in codice della battaglia di Normandia, la liberò rapidamente dall'occupazione tedesca e, probabilmente proprio per questo, la città restò intatta e poté conservare i suoi quartieri medievali e i suoi monumenti.
A
meno di dieci chilometri dalla costa, la città è
stata nel passato un
centro importante; fondata
nel I secolo a.C., in epoca gallo romana, fu sede
episcopale fin dal IV secolo
e ancora oggi la sua imponente cattedrale testimonia dell'importanza
del sito.
Bayeux perse il suo ruolo centrale nel XI secolo, quando Guglielmo il conquistatore decise di trasferire la capitale del suo ducato a Caen ma fu proprio a quest'epoca che si costruì la nuova cattedrale, consacrata infatti nel 1077.
Bayeux perse il suo ruolo centrale nel XI secolo, quando Guglielmo il conquistatore decise di trasferire la capitale del suo ducato a Caen ma fu proprio a quest'epoca che si costruì la nuova cattedrale, consacrata infatti nel 1077.
Oggi
Bayeux è una delle più belle cittadine di Normandia. La pietra
domina nelle costruzioni del centro storico mentre rare sono le case
a graticcio, più numerose in
altri centri della regione.
Bayeux
atttrae i turisti soprattutto per L'arazzo della regina
Matilde, una lunga tela di una
settantina di metri che racconta le tappe dell'epopea che portò i
normanni alla conquista dell'Inghilterra. In realtà
non si tratta di un arazzo ma
piuttosto di un tessuto ricamato a tamburello e, per essere ancora
più puntigliosi, molto
probabilmente non fu la
regina Matilde, moglie di
Guglielmo a far realizzare l'opera.
lunedì 5 giugno 2017
Normandia, Calvados
Ancora
in Normandia, questa volta nel Calvados.
Terra
ricca di Storia. I Vichinghi (gli uomini del nord che dettero il nome
alla regione) arrivarono qui per la prima volta nell'841 e risalirono
la Senna con i loro drakkar.
Da
qui ripartirono i loro eredi, guidati da Guglielmo il
bastardo, nel 1066 per conquistare l'Inghilterra. Guglelmo
divenne re – e poté cambiare l'epiteto in conquistatore –
dopo una sorprendente epopea
culminata nella battaglia di Hastings.
Da
qui partirono Umfredo e il suo fratellastro Roberto il Guiscardo per
conquistare il sud dell'Italia.
Normandia,
una regione dai molti volti.
Partiamo
dalla costa. Si alternano
alte scogliere e larghissime spiagge. Le vestigia del Vallo
costruito dall'esercito tedesco
e i nomi delle spiagge: Utah,
Omaha, Sword, Juno e Gold
ricordano lo sbarco del 6
giugno 1944 e la cruenta battaglia che seguì.
Ad
Arromanches, un paesino di 600 abitanti, i turisti curiosano attorno
alle casematte, abbandonate al loro destino tra mare e terra. Un
museo -quasi ogni borgo ha il suo- raccoglie i cimeli dell'epoca e i
negozi vendono souvenir ai numerosi turisti inglesi.
Una
giostra con cavalli di legno diverte i più piccoli e sparge attorno
ad essa melodie d'altri
tempi.
Nei
giardinetti comunali un cannone tedesco attira la curiosità di
bambini e adulti che gli girano attorno con aria affascinata leccando
un gelato à l'italienne.
Non
lontano da Arromanches, seguendo la costa verso ovest, Longues sur
mer conserva anch'essa una batteria tedesca, ancora puntata verso il
mare.
Più interessante è però la falesia di Marigny, spettacolare dirupo di sessanta metri. Il sole al tramonto accentua i toni caldi delle rocce mentre in basso la spiaggia merita il nome che le è stato dato di Caos.
Pietre di tutte le dimensioni, più o meno levigate dalle onde; contrasti di colore tra il blu dell'acqua, il verde delle alghe, il rosso delle rocce ferrose e il nero dell'ardesia.
Paesaggio in continuo movimento; negli inverni più rudi le mareggiate si aggrappano alla parete e la pioggia si infiltra staccandone ampie porzioni. Nel 1981 mille metri di roccia, su un'altezza di trenta metri sono precipitati sulla spiaggia sottostante. Oggi il Caos e frequentato da pescatori a piedi che raccolgono nei loro secchi i frutti di mare lasciati allo scoperto dalla bassa marea. Ma il luogo non è di facile accesso, bisogna scendere una stretta stradina a tornanti, e resta così poco frequentato.
Più interessante è però la falesia di Marigny, spettacolare dirupo di sessanta metri. Il sole al tramonto accentua i toni caldi delle rocce mentre in basso la spiaggia merita il nome che le è stato dato di Caos.
Pietre di tutte le dimensioni, più o meno levigate dalle onde; contrasti di colore tra il blu dell'acqua, il verde delle alghe, il rosso delle rocce ferrose e il nero dell'ardesia.
Paesaggio in continuo movimento; negli inverni più rudi le mareggiate si aggrappano alla parete e la pioggia si infiltra staccandone ampie porzioni. Nel 1981 mille metri di roccia, su un'altezza di trenta metri sono precipitati sulla spiaggia sottostante. Oggi il Caos e frequentato da pescatori a piedi che raccolgono nei loro secchi i frutti di mare lasciati allo scoperto dalla bassa marea. Ma il luogo non è di facile accesso, bisogna scendere una stretta stradina a tornanti, e resta così poco frequentato.
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