La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



sabato 12 novembre 2011

Sardegna: Il Castello di Acquafredda

Siamo nel territorio di Siliqua.
Nella piana del rio Cixerri, a metà strada tra Cagliari e Iglesias, la pianura è interrotta da un ripido colle turrito.
Il Castello di Acquafredda, Domo Andesitico di Acquafredda, sul suo cono vulcanico domina la pianura sottostante.
Cartolina d'epoca riprodotta sul sito web del Parco Archeologico del castello, gestito dalla coperativa Antarias di Siliqua che organizza escursioni nella zona.
La tradizione lega la roccaforte al nome del conte Ugolino della Ghirlandesca (di dantesca memoria) che divenne signore del luogo nel 1257 ma, secondo le bolle papali, il castello esisteva già prima, al tempo del Giudicato di Cagliari.
Oggi saliamo fino alla torre di guardia a 248 metri. La via lastricata si trasforma ben presto in sentiero. 
Il recente acquazzone esalta gli odori delle erbe e degli ultimi fiori.
Si arriva rapidamente alla prima cinta muraria, posta a difesa del borgo. 
Il panorama spazia sulla piana sottostante, un po' velato nella giornata d'autunno. Bella varietà di piante, con fichi d'india che sembrano spuntare direttamente dalla roccia, olivastri e lentischi.
Il cammino è reso più agevole da scale e pedane di legno ma non bisogna distrarsi troppo, la pioggia ne ha reso scivolosi alcuni passaggi.
 Un gruppetto di inglesi è sulla via del ritorno, sono le sole persone incontrate. A poco a poco con loro si allontanano i rumori della valle; resta lo scampanellio di un gregge di pecore e il canto dei numerosi uccelli che svolazzano qua e là.
Una torre era adibita a cisterna, facciamo una sosta sulla terrazza. Poi la salita riprende, fino all'ultima scaletta metallica che porta sulla torre di guardia. 
Di fronte sono i ruderi del mastio, come corona alla montagna. Il monte Arcosu, più lontano fa da sfondo al paesaggio pianeggiante. 


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