domenica 20 marzo 2016
Ascoli Piceno
Luca
scendeva raramente dalle sue montagne, lasciando la Sibilla e i venti
freddi delle creste. Preferiva vagare per quei campi sperduti dov'è
più facile incontrare un lupo che un uomo. Aveva l'impressione di
aver sempre vissuto lassù, all'inizio non per scelta ma a causa
della circostanze. Una sosta più lunga del previsto che aveva
modificato il provvisorio senza trasformarlo in definitivo ma
attenuando nell'orizzonte futuro l'idea di un cammino da riprendere.
All'inizio si perdeva tra quei valloni ugualmente tondeggianti e
spogli. Allora, per ritrovare la via, saliva sulla cresta più
vicina. Fu così che un giorno in cui si era spinto un po' più
lontano, scoprì le ultime balze e poi la piana che scendeva fino al
mare. Per lui la città nella valle era una macchia lontana immobile
e un po' misteriosa. Non fu allora che quel mondo diverso lo
attrasse. Si era abituato alla rarità degli incontri e alle parole
soppesate con parsimonia. Ma un giorno, senza averlo previsto, il suo
vagabondare lo portò ai limiti della cittadina. Quando si trovò a
percorrere la vie dell'antico borgo scoprì un mondo sconosciuto.
Nel
sole il travertino brillava e rifletteva la luce come la scena di un
teatro.
Ascoli
è una delle tante piccole capitali che la storia ha sparso lungo la
penisola italiana.
Al limite meridionale delle Marche, vicina agli
Appennini ma anche all'Adriatico, appare in effetti come un grande
borgo tranquillo e allo stesso tempo vivo e animato.
I suoi abitanti
sono fieri della bella Piazza del Popolo “la più bella d'Italia”
la definiscono, forse non a torto.
Si
passeggia tra le strade e le piazzette del centro storico, alzando lo
sguardo sorpresi da eleganti facciate e scorci più modesti ma
altrettanto sorprendenti.
La
leggenda racconta di un picchio che accompagnava un gruppo di Sabini
e che indicò loro il luogo dove installarsi. L'uccello compagno di
viaggio dette il nome al popolo che lo seguiva: i Piceni.
Ascoli
è un po' fuori dalla vie turistiche che attraversano la regione ed
anche il viaggio dei letterati europei alla scoperta dell'Italia
letta sui libri non passava da queste parti.
Si ricorda però qualche
eccezione, come quella di André Gide. Lo scrittore francese raccontò
la sua sosta a Ascoli, piacevolmente sorpreso dall'armonia del luogo:
“Ascoli Piceno è una tra le più belle città d'Italia, e non
ne vedo altra che le assomigli. Bella come alcune città della
Francia del Sud, non tanto per questo o quel monumento, ma per il suo
complesso, la qualità antologica, l'incanto che viene da nulla e da
tutto.”
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Posti incantevoli che ho scoperto grazie a questo delicatissimo post. Buona Pasqua!
RispondiEliminaGrazie Silvana, per la visita e per il commento.
EliminaTempo fa scoprii Ascoli quasi per caso e d'allora ne sono innamorato!
RispondiElimina"...non tanto per questo o quel monumento, ma per il suo complesso, la qualità antologica, l'incanto che viene da nulla e da tutto."
Auguri!
Grazie Barba
EliminaAltrettanto!
Sempre belle le tue foto. Anche i tuoi commenti. È lontana Ascoli ma è una meta tra quelle messe tra i sogni nel cassetto...dal tuo post vedo che ho avuto naso a mettercela...
RispondiEliminaGrazie del commento. Sono molti nelle Marche i luoghi che meritano una visita. Ascoli è tra questi.
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