giovedì 9 luglio 2015
Vassilis Alexakis: Il clarinetto
La manifestazione si
è conclusa nelle sale del municipio con un dibattito sull'avvenire
del romanzo. E' stato introdotto da uno studioso di letteratura, un
uomo di una certa età che da qualche anno moltiplica gli interventi
sul tema nei saloni del libro e sulla stampa ma che ha scritto una
sola opera che racconta l'ascensione dell'Himalaya compiuta da tre
amici d'infanzia provenienti da Quimper. Ha denunciato l'egocentrismo
degli autori contemporanei che si interessano solo a se stessi, che
rimuginano pagina dopo pagina le proprie delusioni, che non vanno mai
più in là dell'ufficio postale del loro quartiere, e li ha
vivamente incoraggiati a viaggiare, a confrontarsi con la diversità
degli uomini, insomma ad abbracciare il vasto mondo. Non ha mancato
di evocare il caso di Flaubert che effettivamente aveva compiuto
qualche gran viaggio. Mi è venuto in mente che effettivamente era
stato in Grecia. Tra i presenti, il discorso è stato accolto meglio
dagli stranieri che dai francesi. Fernand Mondego ha fatto notare,
molto giudiziosamente bisogna ammetterlo, che l'importanza del
soggetto non determinava assolutamente la qualità del romanzo. Anche
lui ha citato Flaubert asserendo che il tema di Madame Bovary era a
prima vista del tutto insignificante. Quanto a me, ero rimasto
indignato alla pretesa dell'oratore di dare delle direttive ai
romanzieri. Per il piacere di contraddirlo ho accentuato l'idea di
Fernand Mondego affermando che la missione principale della
letteratura era di cogliere le vaghe idee concepite mentre si aspetta
che l'acqua per gli spaghetti cominci a bollire.
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seguendo Pessoa sono arrivata fin qui, in questo spazio ricco di spunti e denso di contenuti....pian piano leggerò e approfondirò, già so che lo amerò
RispondiEliminacomplimenti
Benvenuta. E grazie della stima
EliminaAppreciate yourr blog post
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