È in questo momento della giornata, mentre le ombre si allungano per un ultimo tratto prima di scomparire, che il Campo assume un aspetto meno terreno e materiale ma più affascinante e suggestivo.
È ora che lo spazio ritrova l'aspetto che ha sempre avuto e che si stacca dall'attualità del presente, come ritornando in un'eternità irreale.
La distesa non è più misurabile: metri o chilometri. Un silenzio che viene da uno spazio remoto, rotto soltanto, nel bosco vicino, dal cantare solitario di un uccello che saluta la fine di un altro giorno.
Una piccola costruzione, isolata nel grande prato come una minuscola casa di folletti sperduta nella distesa smisurata.
Il mondo sembra trattenere il respiro mentre il sole scende dietro la cresta di montagne. Un estremo raggio verde, ma quello lo vedono solo i puri di cuore, poi lo spettacolo si spegne.
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