La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



venerdì 13 settembre 2019

Castel del Monte, tornano i briganti

Anche quest'anno, l'ultimo sabato di luglio, a Castel del Monte, sono tornati i briganti. Scesa la sera, il paese medievale ha nuovamente assunto l'aspetto di scenografia teatrale. Nelle piazzette del centro storico si è rotto il silenzio abituale dell'ora serale per un'animazione inconsueta.
La storia rievocata è quella che avevamo già raccontato (qui). Storia di speranze e di delusioni. Le speranze che le Camicie rosse di Garibaldi avevano fatto nascere tra la povera gente del sud Italia, quei cafoni vissuti per generazioni nella miseria più nera. I Mille avevano fatto soffiare un vento nuovo anche tra quei contadini, abituati da secoli ad una cupa rassegnazione (quella rassegnazione raccontata con acume Carlo Levi nel celebre “Cristo di è fermato a Eboli). Qualcosa si era mosso.
Poi venne la delusione. L'amara delusione che accompagnò l'esercito piemontese. Non solo le cose non erano migliorate ma la leva obbligatoria aveva aggiunto un'angheria supplementare ad una vita già difficile.
Così molti si nascosero sulle montagne, chi per scelta, chi per paura, chi perché sensibile alle ragioni del clero e dei partigiani dei Borboni che parlavano di un invasore piemontese e di un governo legittimo che bisognava restaurare.
E la repressione dell'esercito fu dura: fucilazioni, persecuzioni, durissime prigionie.
Tutto questo racconta lo spettacolo messo in scena nel borgo abruzzese. Con l'impegno di un gruppo di attori per passione, di Castel del Monte ma anche di Barisciano, che ha incarnato le vicende della grande Storia nelle sue declinazioni locali e che è stato ancora una volta capace di dare il meglio di sé.






















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