venerdì 13 settembre 2019
Castel del Monte, tornano i briganti
Anche
quest'anno, l'ultimo sabato di luglio, a Castel del Monte, sono
tornati i briganti. Scesa la sera, il paese medievale ha nuovamente
assunto l'aspetto di scenografia teatrale. Nelle piazzette del centro
storico si è rotto il silenzio abituale dell'ora serale per
un'animazione inconsueta.
La
storia rievocata è quella che avevamo già raccontato (qui). Storia
di speranze e di delusioni. Le speranze che le Camicie rosse di
Garibaldi avevano fatto nascere tra la povera gente del sud Italia,
quei cafoni vissuti per generazioni nella miseria più nera. I
Mille avevano fatto soffiare un vento nuovo anche tra quei contadini,
abituati da secoli ad una cupa rassegnazione (quella rassegnazione raccontata con
acume Carlo Levi nel celebre “Cristo di è fermato a Eboli).
Qualcosa si era mosso.
Poi
venne la delusione. L'amara delusione che accompagnò l'esercito
piemontese. Non solo le cose non erano migliorate ma la leva
obbligatoria aveva aggiunto un'angheria supplementare ad una vita già
difficile.
Così
molti si nascosero sulle montagne, chi per scelta, chi per paura, chi
perché sensibile alle ragioni del clero e dei partigiani dei Borboni
che parlavano di un invasore piemontese e di un governo legittimo che
bisognava restaurare.
E
la repressione dell'esercito fu dura: fucilazioni, persecuzioni,
durissime prigionie.
Tutto
questo racconta lo spettacolo messo in scena nel borgo abruzzese. Con
l'impegno di un gruppo di attori per passione, di Castel del Monte ma anche di Barisciano, che ha incarnato le vicende della grande Storia nelle sue declinazioni locali e che è stato ancora una
volta capace di dare il meglio di sé.
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