Nella piazza Silvestri di Bevagna qualche turista passeggia, il naso per aria, attirato dai monumenti che la circondano. Sono le quattro del pomeriggio ma ai tavoli del bar, vicino alla colonna di San Rocco, non manca il forestiero che ordina il cappuccino. Quattro anziani amici giocano a carte bevendo un bicchiere di vino bianco.
È però il rosso di Montefalco il vino del paese. Il vitigno è il Sagrantino, ed è l'orgoglio dei viticultori del luogo.
Il posto è accogliente, calmo e soleggiato. Un venticello fresco attenua il calore dell'estate.
Ciò che colpisce, e che fa la bellezza della piazza è la sua asimmetria. Ben tre chiese, e il palazzo dei Consoli messo di sbieco. Una scenografia davvero teatrale, cuore della cittadina.
Bevagna è diventata, in questi ultimi anni, modello del quieto vivere. Una certa agiatezza accomuna la maggior parte dei suoi cittadini; la vita sembra scorrere serena tra le sue mura medievali.
La campagna è ricca e rigogliosa di vigne, ulivi, grano.
Belle passeggiate sui vicini Monti Martani. Si esce dal paese attraversando il fiume Topino. Dopo non molto la stada comincia a salire. Andiamo in direzione di Torre del colle. Il paesino ha conservato intatta la sua struttura medievale. Possenti mura lo circondano. Si entra da un arco che ha ancora i due battenti in legno.
Sull'altro lato un gruppo di donne intente a cucire o a lavorare a maglia chiacchiera al sole. Le stradine lastricate si inerpicano nel paesino fino all'antica chiesa di san Lorenzo.
La campagna è coperta da vigne e ulivi. Poi, continuando a salire, si incontrano castagni e querce.
Più lontano (circa 5 chilometri) in una bella posizione, è il santuario della Madonna della valle, ancora oggi luogo di devozione per la gente del posto.
La via prosegue sulla dorsale della lunga collina. Di fronte, oltre la valle Umbra, si vede il monte Subasio con Spello e, più a nord, Assisi. Dall'altra parte, dopo Foligno è Trevi e in lontananza si intravede Spoleto.
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