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(senza sbattere il naso) Raccolta di appunti inattuali
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Forse non tutti sanno che Leone Tolstoi morì scomunicato dalla chiesa ortodossa russa.
All'età di cinquant'anni lo scrittore decise di abbracciare in modo totale l'insegnamento del vangelo. Basandosi in primo luogo sull'applicazione concreta del sermone della montagna, rinunciò ad ogni bene terreno e decise di vivere come un mugik. Per lui le Chiese, tutte senza eccezione, avevano travisato, in malafede, l'insegnamento del Cristo; nessuna gerarchia aveva il diritto di inserirsi tra l'uomo e Dio.
A partire da allora Tolstoi considerò i suoi romanzi come trascurabili, utili solo per attirare l'attenzione del pubblico, mentre riteneva che i soli suoi scritti degni di essere letti fossero quelli filosofici e religiosi.
Il punto essenziale della sua lettura del vangelo era, secondo lui, l'insegnamento della non resistenza al male con il male. Ciò lo portò a teorizzare tra l'altro il rifiuto delle armi e quindi del servizio militare ma, più in generale, quello di ogni istituzione governativa, basata necessariamente sulla forza.
Il libro che raccoglie in modo più completo il pensiero di Tolstoi fu naturalmente censurato in Russia ma tradotto rapidamente in molte lingue. In Italia fu pubblicato per la prima volta nel 1894 con il titolo Il Regno di Dio è in voi.
Gli scritti filosofici di Tolstoi furono accolti spesso con un misto di curiosità e perplessità. In un primo tempo, all'inizio del Novecento, furono letti con interesse da anticlericali, socialisti e anarchici ma ben presto furono dimenticati suscitando soprattutto indifferenza o incomprensione.
Fu Gandhi a riscoprirli ed è proprio grazie a Gandhi se questi scritti sono ancora conosciuti. Egli diceva infatti di considerarli, e in particolare questo libro, come essenziali per la propria scelta della non violenza.
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