La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



sabato 12 settembre 2015

Le pagliare di Tione

Sono relativamente pochi gli spazi coltivabili nell'Abruzzo aquilano e particolarmente nella valle dell'Aterno. Il prosciugamento del lago del Fucino fu una delle opere (la più spettacolare) destinate a rimediare a questa carenza. Sui pendii meridionali del Gran Sasso è facile incontrare mucchi di pietre, le macerine, risultato di lunghi lavori di spietramento fatti nei secoli passati e testimonianza tangibile della caparbia volontà degli abitanti di questi luoghi di recuperare terreni per l'agricoltura.
Sulle pendici nord del Sirente, anche gli abitanti di Tione, come quelli dei paesi vicini Fontecchio e Fagnano, hanno nel passato cercato di sfruttare ogni spazio disponibile, risalendo i pendii del monte e disboscando gli altipiani del versante nord della montagna.

Vicino a questi spazi si costruirono dei semplici edifici che diventarono dei villaggi. Erano occupati solo nella bella stagione quando le famiglie risalivano qui dai paesi sottostanti per coltivare i campi. Sono le pagliare, piccole costruzioni in pietra calcarea costituite da due locali sovrapposti: in basso la stalla e sopra l'abitazione.
A parte la porta, spesso non ci sono altre aperture se non piccolissime finestre. Le pagliare di Tione a 1084 metri di quota, sono senz'altro le più conosciute. Arroccate su uno sperone roccioso, dominano una bella piana, ancora oggi usata come pascolo.
La vista sulla parete nord del Sirente è magnifica e spettacolare. Un sorprendente pozzo circolare di notevoli dimensioni fu costruito per raccogliere l'acqua piovana.

Oggi alcune di queste abitazioni sono all'abbandono, altre sono state ristrutturate e sono diventate residenze di vacanza.
Solo la presenza di qualche automobile, arrivata fin qui percorrendo la non facile strada (è piuttosto un'ippovia) trasporta il luogo nel mondo moderno.

Nessun commento:

Posta un commento