Si poteva allora cominciare a giocare a buzzeche. Non molto originale come gioco, assomigliava alla tradizionale nascondarella ma qualche regola particolare ne faceva l'originalità. La classica tana era sostituita dalla scatola, posata per terra in mezzo alla via o meglio al centro di uno spiazzo bello largo. Tana mobile quindi ma che doveva sempre essere riportata al punto stabilito. Non c'era la conta. Uno dei giocatori, - spesso il più abile perché era quello che rischiava di essere preso subito -
Era ancora meglio, viste le caratteristiche del paese, quando la scatola di latta rotolava lungo una discesa, spariva sotto un muro o si perdeva tra le ortiche. Mentre lo scalognato prescelto per stare sotto correva per ritrovare la scatoletta e riportarla nel punto prestabilito, gli altri correvano a nascondersi. Chi teneva la tana doveva scoprire il nascondiglio degli altri; scovato un avversario batteva tre volte la latta per terra, sancendone la cattura. Bisognava fare attenzione però a non allontanarsi troppo dalla scatola che doveva essere sempre lasciata per terra. Bastava infatti che un giocatore non ancora scoperto desse un calcio alla latta e tutti coloro che erano stati catturati tornavano in libertà. A volte la scatola volava lontano, sfiorando qualche anziano di passaggio e l'incauto calciatore riceveva i meritati improperi. Il gioco poteva durare a lungo, interrotto dalle ombre della sera o dalla scomparsa della latta persa chissà dove dopo un calcio troppo potente. Mo chi la va a retruvuo' abballe pe se coste!
Molto bello come gioco e più impegnativo del nascondino... doveva essere un po frustrante stare "sotto". Le foto fanno poi partire la fantasia, è facile immaginare i bambini corre su e giù per i vicoli.
RispondiEliminaGrazie, a presto!
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