La luna e i falo'

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra, c'è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti
Cesare Pavese 1949



martedì 29 settembre 2015

Buzzeche

Trovata una vecchia scatola di pelati bisognava appiattirne l'apertura schiacciandola con una pietra o con un solido colpo di scarpone.
Si poteva allora cominciare a giocare a buzzeche. Non molto originale come gioco, assomigliava alla tradizionale nascondarella ma qualche regola particolare ne faceva l'originalità.
La
classica tana era sostituita dalla scatola, posata per terra in mezzo alla via o meglio al centro di uno spiazzo bello largo. Tana mobile quindi ma che doveva sempre essere riportata al punto stabilito.
Non c'era la conta.
Uno dei giocatori, - spesso il più abile perché era quello che rischiava di essere preso subito -
dava uno o tre calci (mi pare dipendesse dal numero di partecipanti) alla scatoletta, scaraventandola il più lontano possibile.
Era ancora meglio, viste le caratteristiche del paese, quando la scatola di latta rotolava lungo una discesa, spariva sotto un muro o si perdeva tra le ortiche. Mentre lo scalognato prescelto per stare sotto correva per ritrovare la scatoletta e riportarla nel punto prestabilito, gli altri correvano a nascondersi.
Chi teneva la tana doveva scoprire il nascondiglio degli altri; scovato un avversario batteva tre volte la latta per terra, sancendone la cattura. Bisognava fare attenzione però a non allontanarsi troppo dalla scatola che doveva essere sempre lasciata per terra.
Bastava infatti che un giocatore non ancora scoperto desse un calcio alla latta e tutti coloro che erano stati catturati tornavano in libertà.
A volte la scatola volava lontano, sfiorando qualche anziano di passaggio e l'incauto calciatore riceveva i meritati improperi. Il gioco poteva durare a lungo, interrotto dalle ombre della sera o dalla scomparsa della latta persa chissà dove dopo un calcio troppo potente. Mo chi la va a retruvuo' abballe pe se coste!

2 commenti:

  1. Molto bello come gioco e più impegnativo del nascondino... doveva essere un po frustrante stare "sotto". Le foto fanno poi partire la fantasia, è facile immaginare i bambini corre su e giù per i vicoli.
    Grazie, a presto!

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