Il primo nucleo urbano del paese si formò tra il XII e il XIII secolo sulla sommità di un colle, luogo protetto a nord ed a est dai venti dominanti e da cui si era in grado di controllare la sottostante piana di San Marco, area di origine dei primi abitanti. Marcianisci era forse il nome del villaggio medievale situato nei pressi della chiesa di San Marco da dove proveniva questo primo gruppo. Gli abitanti si erano già spostati una prima volta a ridosso di un colle vicino ma probabilmente ciò non fu sufficiente a garantire loro una protezione efficace contro le scorrerie di sodatesche e le incursioni di barbari. Il colle su cui fu poi edificato il Ricetto permetteva invece una difesa più efficace e un controllo preciso del territorio senza quindi abbandonare definitivamente le fertili terre della piana.
domenica 12 giugno 2016
Castel del Monte: Sporti
Spórtǝ
s.m.
(pl. rǝ spórtǝ).
[la
ǝ
si pronuncia come la e muta francese]
Arco.
Struttura portante a volta. Tratto di strada coperta ad arco che
passa sotto le case, per il collegamento viario. Tipico esempio di
struttura architettonica medievale e di soluzione urbanistica,
realizzata in Castel del Monte. Da un lato consente la costruzione
ininterrotta di grossi ed estesi fabbricati, dall'altro realizza il
necessario collegamento viario.
Ecco
come Luigi Mucciante definisce nel suo Vocabolario* il termine
dialettale, a volte
italianizzato in sporto,
che designa una delle
caratteristiche più notevoli della struttura urbana di Castel del
Monte. Questi archi, più o meno lunghi, non sono una specificità
del paese. Se ne trovano anche nei borghi vicini, ad esempio a
Castelvecchio Calvisio,
Santo Stefano di Sessanio, Calascio ma in numero ridotto. La
specificità di Castel del Monte è senz'altro il loro
numero e una
struttura a volte
piuttosto
complessa.
Il primo nucleo urbano del paese si formò tra il XII e il XIII secolo sulla sommità di un colle, luogo protetto a nord ed a est dai venti dominanti e da cui si era in grado di controllare la sottostante piana di San Marco, area di origine dei primi abitanti. Marcianisci era forse il nome del villaggio medievale situato nei pressi della chiesa di San Marco da dove proveniva questo primo gruppo. Gli abitanti si erano già spostati una prima volta a ridosso di un colle vicino ma probabilmente ciò non fu sufficiente a garantire loro una protezione efficace contro le scorrerie di sodatesche e le incursioni di barbari. Il colle su cui fu poi edificato il Ricetto permetteva invece una difesa più efficace e un controllo preciso del territorio senza quindi abbandonare definitivamente le fertili terre della piana.
La
struttura del Ricetto
lascia immaginare quella di un castello. Attorno ad una piazzetta,
parallela
alla
cresta del colle, le case circostanti chiudono con le loro possenti
mura esterne l'accesso al luogo. Una
torre di guardia, poi trasformata in campanile, e una chiesa furono
costruite a fianco del piccolo nucleo.
Una porta d'accesso, oggi
scomparsa ma della quale è restato nella memoria degli abitanti il
termine Sportella,
permetteva l'ingresso
nell'abitato.
Nelle
epoche successive il paese si sviluppò in maniera sostanziale. La
vicinanza di Campo Imperatore e le attività legate all'allevamento
ovino ne fecero un importante centro urbano
che, a poco a poco si ingrandì seguendo il
pendio
meridionale del colle e
adattandosi ad
esso al
fino ad assumere nei secoli successivi la struttura attuale.
Fu probabilmente nel XVI secolo
che il nucleo storico di Castel del Monte raggiunse le dimensioni
odierne; fu costruito un insieme di case mura che fortificò
stabilmente il centro abitato furono edificate nuove porte sormontate
anch'esse -tranne quella di San Rocco - da abitazioni e chiuse a
sera da massicci battenti in legno.
A questo punto, definita l'area
urbana e senza possibilità di ulteriori ampiamenti, l'unica
soluzione per aumentare gli spazi abitativi fu quella di sfruttare la
superficie viaria, coprendola con archi capaci di sostenere uno o più
piani.
Gli archi di Castel del Monte
assumeranno in seguito anche un forte valore arcano e simbolico,
inseriti - con il passaggio dei sette sportǝ - nel rito
propiziatorio destinato a guarire i bambini vittime di malefici e
ricordato ogni anno nella “Notte delle streghe”.
*Luigi
Mucciante Una
finestra aperta sul borgo. Castel del Monte e il suo dialetto.
Vocabolario
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Abruzzo magico.
RispondiEliminaQuanti borghi meravigliosi nasconde la nostra bella Italia! Grazie per questi tuoi reportages sempre così curati e dettagliati.
RispondiEliminaGrazie e te per l'attenzione!
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